Debutta in prima assoluta il 6 novembre, all'Arena del Sole di Bologna il nuovo lavoro di Antonio Latella, “La Valle dell’Eden” una produzione ERT Fondazione.
La valle dell'Eden , il nuovo lavoro Antonio Latella, prodotto da Emilia Romagna Teatro Fondazione, debutta in prima assoluta mercoledì 6 novembre all’Arena del Sole. Il regista napoletano dirige uno dei capolavori della letteratura americana contemporanea, l'opera più ambiziosa dell'autore californiano Premio Nobel nel 1962, John Steinbeck, che approda per la prima volta sul palcoscenico in uno spettacolo evento composto di due parti.
Un confronto serrato tra letteratura e teatro, un kolossal teatrale con al centro la parola.
"East of Eden": in principio era il Verbo
«La sola madre possibile è la parola che si fa creazione. Ma è forse per dare continuità alla parola, che esistiamo? Per riempire quel vuoto, quella perfezione assoluta che il Dio creò? No, non credo; quella perfezione contraddittoria non è la creazione dell’uomo, ma della parola[…]» (Antonio Latella)
“East of Eden” (La valle dell’Eden) è un grande ed epico affresco sociale che racconta i drammi, le migrazioni, le crisi, la povertà, la fame, le epoche esaltanti e spietate dei pionieri: il mondo in divenire dell’America che stava costruendo la propria modernità. Agricoltori, pionieri, imprenditori visionari, coraggiosi o sognatori: un popolo nuovo che si stava insediando nella grande vallata californiana di Salinas.
Il romanzo di Steinbeck è una sorta di summa dei temi che lo scrittore affrontò nel corso della sua lunga attività letteraria, è un’opera riassuntiva, sorretta da poderose ambizioni etico-filosofiche; Steinbeck ha voluto porre in risalto il contrasto tra le forze del bene e quelle del male che a suo avviso governano la vita degli uomini in tutti i tempi e in tutti i luoghi.
Afferma il regista Latella in merito a questa sua nuova maratona teatrale:
«[…] Registicamente ho sentito il bisogno di un confronto serio e profondo con la letteratura, per capire dove è il limite tra letteratura e prosa, o meglio se esiste un ostacolo tra la perfezione di un romanzo capolavoro, come La valle dell’Eden, e l’imperfezione della creazione per il palcoscenico, dove tutto nasce per essere immediatamente dimenticato e non restare come testimonianza dell’uomo e quindi del suo Dio creatore [...]».
La riscrittura teatrale di Dalisi&Latella
La valle dell'Eden è la saga di due famiglie californiane, gli Hamilton e i Trask, che in tempi diversi si stabiliscono nella Salinas Valley: la storia attraversa tre generazioni lungo un vasto arco di tempo, dal 1860 al 1920, e si svolge per lo più nella valle del Salinas, in California, sullo sfondo dell’utopica corsa all’Ovest.
Nell’universo di Steinbeck, a Est of Eden, titolo originale dell’opera, c’è quindi la valle del fiume Salinas, in una California che è un luogo remoto rispetto ai conflitti dell’Occidente, dove è radicata la famiglia di Samuel Hamilton, e anche luogo di approdo per la migrazione della famiglia di Adam Trask, anch’essa in marcia da Ovest a Est. L’adattamento teatrale firmato dalla drammaturga Linda Dalisi e da Latella, si concentra sul percorso di vita di Adam Trask.
Su questo sfondo epico si muove, in una evidente metafora biblica, il ritorno del racconto di Caino e Abele nel “giardino dell’Eden”: su quel calco dell’Antico Testamento (un archetipo che sfiora il mito) per due volte in pochi decenni, a cavallo fra Ottocento e Novecento, due fratelli di due generazioni successive vivono un sentimento profondo di attaccamento e gelosia, affetto e invidia, in una bipartizione drammatica di caratteri: la mite, addolcita e sognante figura ispirata ad Abele e il sofferente, incupito, complicato e contradditorio erede indiretto di Caino. Non a caso le iniziali dei nomi delle due coppie di fratelli evocano proprio Caino e Abele: Charles e Adam, Caleb e Aaron.
Adam Trask si scontra e affonda nell’infinito dilemma della lotta, interna all’essere umano, tra il bene e il male. L’indagine nella storia biblica dei nostri più remoti antenati, Caino e Abele, fino all’esilio di Caino nella “terra di Nord, a Est di Eden”, accompagna tutto il lavoro, insieme al confronto con l’eredità ricevuta e consegnata. Il lavoro teatrale approda sul palco dopo circa due anni di un’intensa ricerca svolta da Latella e Dalisi e rivolta non tanto a trovare delle risposte, quanto alla formulazione di nuove domande.
Il tema della "scelta" e la centralità dell'Uomo
Il tema cardine è la scelta, la possibilità di scegliere che è data all’uomo (e dunque la valenza positiva del libero arbitrio, e con essa la responsabilità a un tempo terribile e salvifica che sempre lo accompagna) e, partendo da essa, tutto quel che ne consegue.
La scelta è quindi uno dei temi fondamentali del romanzo e dello spettacolo, scrive Linda Dalisi:
«Che cosa sceglie un uomo? Non è solo una questione biblica, sulle cui pieghe non voglio addentrarmi, ma anche una questione artistica e creativa. Che cosa sceglie uno scrittore ma anche che cosa sceglie un lettore? Che cosa sceglie un regista ma anche che cosa sceglie un attore?».
Per INFO e DATE TOUR La valle dell'Eden